Nel suo nono album in studio Max Richter unisce l'elettronica e l'acustica, il mondo dell’uomo e quello della natura, le grandi domande della vita e i tranquilli piaceri quotidiani ispirandosi al concetto di “riconciliazione delle polarità”.

Il celebre compositore descrive il contenuto come “un libro di memorie del momento presente. I brani stessi sono, come sempre, i miei tentativi di capire come dare un senso alle nostre vite così come le viviamo quotidianamente. È come se mi guardassi intorno, cercando di esaminare il punto in cui mi trovo”.

Il processo creativo è stato volutamente minimale limitando la sua tavolozza timbrica a pochi colori (quintetto d'archi, pianoforte, organo Hammond, MiniMoog, vocoder e riverberi) e riconoscendo al contempo influenze artistiche che vanno da Bach e Purcell alla poesia di Keats, Wordsworth e Anne Carson: “Sono sempre alla ricerca di modi per arrivare all'essenza delle cose, per arrivare alla versione più semplice di tutto”.

Max Richter è uno dei più influenti e acclamati artisti contemporanei: con la sua straordinaria fusione di stile classico ed elettronica ha realizzato progetti solistici e innumerevoli colonne sonore per il cinema, la danza, l'arte e la moda conquistando milioni di fan in tutto il mondo.