Un disco ricco di idee ed esperimenti, considerato uno dei lavori più dark della band bergamasca.
Per la prima volta su doppio vinile colorato e numerato, in Edizione Limitata.
Solo 999 copie disponibili.
Le increspature sonore di Endkadenz Vol. 2 sono le stesse del primo volume, la propensione per la melodia, con esiti memorabili, non cambia, la linea sottile che unisce salvezza e disperazione continua ad attraversare ogni spazio, fra sottigliezze sonore, cambi di tempo, cori a cielo aperto e ruvidità assortite.
C’è spazio per un Cannibale di sentimenti e suoni, con cui si apre l’album, dove le rotte delle parole si mescolano, con tutto il rumore e la libertà che servono, alla musica che gira intorno.
Una musica che non può e non deve essere definita una volta per tutte: attraversa qualsiasi varco disponibile e si moltiplica, oppure diventa evanescente: si aggira fra le armonie e le sottrazioni di Dymo o fa scintille in Colle immane, senza fermarsi mai.
Un blu sincero, che appare come una discesa inevitabile per le vie della malinconia, si trasfigura in un Identikit che unisce dettagli radiosamente pop e inquietudini ritmiche. Canti che vien voglia di seguire all’unisono con chi li comincia, per poi perdere ogni sicurezza sotto le due parti di Fuoco amico, con le sue tensioni e le sue distensioni continue. Ci si può confondere con una Nera visione che si irradia tenace, evitando le scorciatoie dell’effetto speciale a tutti i costi, oppure rimanere in raccoglimento davanti a Troppe scuse per accorgersi che ogni sussurro corrisponde a un grido e ogni esplosione dell’elettrica a una sottrazione del volume sonico.
Pulsazioni anche funeree, all’occorrenza, dove l’ironia può trapelare in mezzo alla tristezza. Dagli alambicchi di Natale con Ozzy alla seduzione di Lady Hollywood, per riprendere la rotta del rock’n’roll contemporaneo in Caleido: un confine, più che un genere, in cui i nostri sono perfettamente a loro agio.
I viaggi non si chiudono mai del tutto: se il Waltz del Bounty può risuonare come un commiato dall’album, si tratta in realtà del fermento che annuncia una nuova partenza.
La destinazione è ignota, ma la rotta sarà di sicuro altrettanto sorprendente.